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Antropologo: Isola del Liri il 12 marzo 1819. Frequentò il Collegio Tulliano di Arpino, ove segui le discipline classiche e scientifiche. Nel 1845, poco dopo aver conseguito la laurea in Medicina, durante il VII Congresso degli Scienzati italiani tenutosi a Napoli, privatamente, cominciò ad interessarsi all’antropologia, fissandosi l'obiettivo di ordinare le razze e le stirpi del genere umano in complessi alberi genealogici. Nel 1852 a seguito di un viaggio in Europa, avviò attivi scambi di informazioni, conoscenze e materiali nell'ambito della "nuova scienza" antropologica con numerosi studiosi. Costituiva così il primo nucleo di un'importante collezione craniologica, e nel 1858 pubblicava l’opera "Delle Razze Umane", con la quale si affermava fra i pionieri dell'antropologia italiana ed europea. Nel 1880 ottenne la cattedra di Antropologia istituita per lui a Napoli, presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia. Altre opere considerevoli sono alcuni saggi sul darwinismo e, nel 1866, l'esauriente memoria, "Antropologia dell'Italia nell'Evo antico e moderno", dove venivano presi in esame tutti i popoli la cui presenza fosse stata accertata in Italia, tracciandone un profilo fisico e culturale. Notevole fu l'impegno profuso nell'arricchimento e nell'organizzazione del Museo fondato a Napoli annesso all'Istituto di Antropologia. Morì improvvisamente nella città natale nel 1904.
Architetto: Isola di Liri, nel 1941. Studiò architettura a Roma con Ludovico Quaroni, con cui si laurea nel 1971. Nel periodo della sua formazione frequenta molti artisti, tra i quali Paolo Cotani, Franco Libertucci, Gastone Novelli, Achille Perilli, Lorenzo Taiuti. Lavora inizialmente con Maurizio Sacripanti e con Vittorio Gregotti. Nel 1980 partecipa al laboratorio di progettazione "Belice '80" con alcuni progetti per Poggioreale e Castelvetrano. Dopo aver insegnato a Reggio Calabria e a Roma, è docente presso l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Lavora a Roma con Laura Thermes con cui partecipa più volte alla Biennale di Venezia e alla Triennale di Milano. Conosciuto principalmente per i suoi disegni densi di trame, sedimi, campiture, da dove emergono oscure strutture dalle grandi cariche visionarie.